Archivio di febbraio 2011

MANIFESTAZIONI DI MARZO 2011

sabato 26 febbraio 2011

Buongiorno a tutti!

Ecco le manifestazioni di questo mese :

giov. 3   Riprende il mercatino a km o – Davanti al Comune

ven. 4   Incontro su storia e ricerca a Volpiano – S.Polivalente  ore 20,30 – org.Comune

sab. 5  A  Leini: 8° Trofeo Judo Azzurro

sab. 5  Mostra foto:  LE ITALIANE : 150 ANNI –   org. Gruppo Donne – sala portici Comune  – tutto il giorno

sab. 5  CARNEVALE INSIEME  – KARAOKE  +  LOTTERIA – ore 15,30  c/  Res.Anni Azzurri

Organizz. Unitre – Siete tutti invitati !!!

sab. 5  FESTA DELLA DONNA  –  SERATA DANZANTE  c/ S.Polivalente ore 21  organizz.

Gruppo Donne di Volpiano –  ingresso libero

dom. 6  Mostra foto  : LE ITALIANE: 150 ANNI – sala  Portici del Comune – mattino

dom. 6 Cercuriosando – mercatino dell’usato – p.zaMadonna  ore 7-19

dom. 6  San Benigno – festa della donna con la Dea-org.Tavola di Smeraldo -Rist. il Mandorlo

dom.6  CARNEVALE DEI RAGAZZI – SFILATA CARRI E  GRUPPI FOLCLORISTICI

partenza ore 14,30 da p.za Madonna-  

dom. 6  a Leini: 8° trofeo Judo Azzurro

merc. 9  CENERI  –  INIZIO QUARESIMA

ven. 11  Premiazione gara sociale 2011 –  SCI CLUB  s.Polivalente

sab. 12  Concerto di un cantautore  – ass. OIKOS – S.Polivalente  ore 21

dom. 13  S.Messa  ore 11,15   e PRANZO SOCIALE  UNITRE –  Rist. La Lenza

merc. 16  Storia in biblioteca  – organizz. Terra di Guglielmo – Palazzo Oliveri ore 21

giov. 17   FESTA NAZIONALE   ore 9,15  Ritrovo in P.za Madonna  – Alzabandiera al  Monumento dei Caduti – ore 10  Cerimonia di intitolazione del Palazzetto dello Sport”Unità d’Italia  ”  e inaugurazione  palestra di arrampicata.    AUGURI ITALIA!!!

ven. 18 Spettacolo teatrale –  organizz. Direzione Didattica –  c/ s.Polivalente

ven. 18  CONCERTO D’ORGANO  “RISORGIMENTO IN MUSICA“PER IL 15O°  ANNIVERSARIO DELL’UNITA’ D’ITALIA org. Terra di Guglielmo e Amici del Passato   ore 21 c/ Chiesa Parrocchiale

sab. 19   FESTA DEL PAPA’ –  SERATA DANZANTE  C/ S.Polivalente  ore 21 – PRO LOCO

dom. 20 Monteu da Po – Equinozio di Primavera –  visita guidata al sito archeologico 

organizz. Tavola di Smeraldo

dom. 20  Incontro didattico – c/ S.Polivalente  ore 22 . organizz. ass. OIKOS 

dom. 20 Ciaspolata  a Crevacol (AO)  ass. Nordic Walking – part. ore 8 p.za Madonna 

merc. 23  VISITE E PRELIEVI  AVIS – P.za Amedeo di Savoia 8   – Avis

giov. 24 Piano locale Giovani  – org. Comune di Volpiano  c/ S.Polivalente  ore 20,45

ven. 25  CONCERTO  ” IL CANTO DEGLI ITALIANI”  – org.Comune ore 21  S.Polivalente

dom. 27 Gita a Milano -visita al Cenacolo – org. Terra di Guglielmo  part. 13,15  p.Mad. 

MarBi

scoprire Volpiano 6 puntata: porte e finestre e…

venerdì 25 febbraio 2011

torniamo nel concentrico così è più facile, ma vorrei più entusiasmo :-), non solo Daniela B. e Margherita!

Franca dove sei?

eccovi le foto, questa volta due punti ognuna (le foto non “scoperte” della scorsa settimana salgono a 4 punti ognuna)

una finestrella 2 punti

una finestrella 2 punti

foto 18 altri 2 punti

questo vale 2 punt anche lui

e eccovi la classifica

Daniela B. 15 punti

Margherita 8 punti

Piera 5 punti

Severina 3 punti

buon gioco!!!!!!

Ecocentro di Volpiano

mercoledì 23 febbraio 2011

Storia di un conferimento all’ecocentro di Volpiano:

venerdì 21 gennaio 2011 conferisco al suddetto ecocentro kg. 15 di olio minerale esausto e stracci sporchi di olio e cartucce per stampanti. L’olio è stato conferito in apposito contenitore, mentre gli stracci e le cartucce, dietro indicazioni del dipendente della Seta, sono stati cestinati nei rifiuti indifferenziati.
Sicuro che gli stracci sporchi di olio e le cartucce per stampanti sono rifiuti tossici e non indifferenziati scrivo una mail alla Seta che allego a margine:

Prima Mail

Sono un privato cittadino di Volpiano e gradirei sapere dopo posso smaltire stracci sporchi di olio uso automobilistico e cartucce per stampanti, se posso smaltire i suddetti nei rifiuti indifferenziati oppure conferire all’eco centro di Volpiano come rifiuti tossici nocivi.
In attesa di Vs. gradito riscontro, invio cordiali saluti.

Risposta
Buongiorno,
trattandosi di rifiuti speciali devono essere smaltiti attraverso aziende specializzate. Non possono essere conferiti presso l’ecocentro. Possiamo fornirle alcune indicazioni :
x olio esausto  : SEPI  tel. 0118005075
x toner         : COOP. LA PORTA     tel. 0124651629

Mia nuova e-mail
Oggetto: R: Seta S.p.A.: Richiesta informazioni
Priorità: Alta

Ringrazio vivamente per la Sua cortese sollecitudine nella risposta.
La informo però che il Vs. dipendente che presiede l’ecocentro di Volpiano invita a chiare lettere che i due rifiuti menzionati devono essere gettati nei cassoni contenenti i rifiuti indifferenziati, forse per evitare scocciature personali.
La prego, aggrappandomi alla Sua cortesia, di volersi fare interprete del mio appunto presso l’ufficio competente, oppure comunicandomi la strada per arrivare a codesto ufficio, poiché non è solo il cittadino che ha dei doveri, ma anche le istituzioni ed il loro personale.
RingraziandoLa anticipatamente ed in attesa di risposta, invio cordiali saluti.

Risposta
Buongiorno,
siamo spiacenti per l’inconveniente e abbiamo preso nota di quanto riferitoci.
Sicuramente l’accaduto è da attribuirsi all’inesperienza dell’addetto  che sta sostituendo provvisoriamente il personale titolare della CRD. Scusandoci porgiamo cordiali saluti.

Mia nuova e-mail

Non per essere polemico, ma essere preso in giro come cittadino che cerca di fare, nel limite del possibile, il proprio dovere, non sono d’accordo. L’addetto è da circa tre o quattro anni che lavora nell’eco centro di Volpiano e se la Seta non è in grado di istruire e controllare i propri dipendenti si dimostra proprio un consorzio fatto ad hoc per impiegare e ben retribuire personaggi politici che non sanno neanche dove inizia la raccolta differenziata.
Comunque per adeguarmi alla Seta, continuerò smaltire i miei rifiuti secondo le istruzioni dei dipendenti Seta.

Cordiali saluti.


Gradirei conoscere, un’opinione, sempre che non siano troppo presi dalla campagna elettorale, da un responsabile, possibilmente con potere decisionale, del Comune di Volpiano se il cittadino deve sempre e solo sottostare ai furbetti della politica e non poter esprimere la propria opinione e denunciare abusi senza che  responsabili non consoni ai lori compiti paghino per le loro mancanze.

Se non sbaglio il Comune di Volpiano è socio del Consorzio: di solito il padrone può fare qualche osservazione a chi da lui viene retribuito, oppure chi riesce a farsi assumere da questi carrozzoni politici ha l’impunibilità.

Gradirei una risposta anche per rispetto verso tutti i Volpianesi che considerano la dignità un valore e non un ostacolo alla conclusione di qualche losco affare.

Cordiali saluti.

Cauda Carlo

Dalle parti di Gianduja

domenica 20 febbraio 2011

Niente di più facile, nel periodo di Carnevale, pensare ad una visita dalle parti di  Callianetto, patria di Gianduja, maschera resa celebre da un burattinaio G. B. Sales che la creò nel primo decennio del 1800, convertendo quella di Gironi, o Girolamo, per la quale aveva passato tanti guai giudiziari. Per chi volesse può visitare il “Ciabot ‘d Gianduja”.

Da Asti a Casale, questa è la porzione di territorio esplorato durante la nostra gita, una parte di Monferrato che racchiude paesini che, all’imbrunire, quando si accendono le luci nelle case, ricordano i presepi di un tempo, mentre di giorno offrono scorci panoramici notevoli, veri balconi che si affacciano sulle colline che li circondano. Oltre ci sono le Alpi, la loro maestosa catena che abbraccia l’intero orizzonte e che gratifica il nostro sguardo sempre alla ricerca di emozioni.

 

Portacomaro in una stampa dei primi del Novecento

Portacomaro in una stampa dei primi del Novecento

Portacomaro

conserva la parte alta dell’abitato chiusa entro i resti delle mura del ricetto medioevale con le sue case e i due campanili. Il borgo fortificato ha una porta centrale che è affiancata da due torri. Di origine romana (fondata dalla Gens Comaria), dopo le alterne vicende storiche italiane, divenne feudo degli Orleans, dato poi in dote a Valentina Visconti, per poi legare le proprie vicende storiche a casa Savoia. Nella piazza adiacente al torrione abbiamo assistito ad una partita amichevole di tamburello, sport che insieme a quello a muro, alla palla pugno e al pallone con  il bracciale fa ancora parte della cultura locale.

 

Scurzolengo Particolare del Castello

Scurzolengo Particolare del Castello

Scurzolengo, a pochi chilometri da Portacomaro, si offre alla vista dei turisti con il suo notevole castello in cotto, che, nonostante i rimaneggiamenti, conserva la sua struttura originaria. Dal 1944 il paese divenne riferimento per le prime formazioni partigiane della zona. Durante la lotta di liberazione, il 30 agosto 1944, subì un duro rastrellamento quando diciassette case vennero incendiate per rappresaglia dopo uno scontro tra partigiani e tedeschi.

 

Castell’Alfero: una piacevole scoperta insieme a Moncalvo. Adagiato sul colle, offre uno spettacolare panorama incorniciato dall’arco alpino. Diede i natali a Giovan Battista De Rinaldis, martire del nostro Risorgimento, ed ideatore della coccarda tricolore cui si ispirò successivamente la nostra bandiera.

Castell'Alfero Particolare della facciata del Castello

Castell'Alfero Particolare della facciata del Castello

Si raggiunge la parte alta salendo la scalinata al termine della quale domina la Parrocchiale barocca dei santi Pietro e Paolo. Dall’altro lato, l’architettura del vecchio forte, rimaneggiata in dimora patrizia nel 1700 con un inserimento perfetto nel paesaggio naturale. Il fronte si presenta spezzato con una profonda nicchia centrale e le ali laterali colonnate, che ci hanno ricordato rispettivamente Palazzo Carignano e la Palazzina di caccia a Stupinigi.

Moncalvo: importante piazzaforte nel secolo XVI° nel corso del quale passò alternativamente dagli Spagnoli, ai Francesi e ai Milanesi. È stata da noi eletta “capitale” del territorio visitato, e non solo per il numero dei suoi abitanti che supera di un migliaio quello degli altri paesini.

La differenza sta nell’impianto urbanistico che, rispetto alla vecchia struttura medioevale, ci concede un soffio di modernità rappresentato dalla via XX Settembre che ci condurrà  nella piazza Garibaldi, il centro del paese.  Un’arteria con numerosissimi negozi, vivace e curiosa, sinuosa e ripida con case d’epoca molto interessanti.

Moncalvo Il centro

Moncalvo Il centro

La piazza Garibaldi offre una prospettiva armoniosa, con il Municipio, il teatro e la via Testafochi, uno spicchio di Umbria trapiantato in Monferrato, dove si affaccia la gotica casa De Maria, in cotto con finestre ornate di fasce decorative. Davvero notevole come la facciata della chiesa della Madonna delle Grazie, poco più avanti, costruzione del Magnocavallo, con all’interno dipinti attribuiti al Moncalvo e purtroppo chiusa. Ricordiamo che Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo, nacque a Montabone presso Acqui Terme e fu tra i principali esponenti in Piemonte del manierismo pittorico devozionale. La piazza Garibaldi sembra fondersi, senza soluzione di continuità, con piazza Carlo Alberto pur avendo, quest’ultima, caratteristiche molto diverse. Intanto è più esterna e ti conduce direttamente al punto panoramico che in questi luoghi non manca mai, è ariosa, pur avendo un lungo porticato alla fine del quale si trova uno dei due torrioni ancora esistenti e in fase di ristrutturazione.

 

Grazzano Badoglio Chiesa dei santi Vittore e Corona; dietro il campanile romanico

Grazzano Badoglio Chiesa dei santi Vittore e Corona; dietro il campanile romanico

Grazzano Badoglio

deriva la seconda parte del nome dall’aver dato i natali a Pietro Badoglio che fu capo di stato maggiore dell’esercito e nel 1943-44 primo ministro. L’abitato, con varie case medioevali nella parte alta, si chiama Borghetto ed è dominato dalla parrocchiale dei Ss. Vittore e Corona. La storia di questa chiesa iniziò nell’anno 961 quando il marchese Aleramo I del Monferrato fondò su questo colle un’abbazia che affidò ai monaci Benedettini. Di quella prima costruzione rimangono la torre campanaria romanica e il chiostro. Venne poi soppressa con decreto di Napoleone nel 1802. Sarebbe stato interessante poter visitare anche l’interno della chiesa attuale, considerato il suo passato,  e per il fatto che custodisce una tela del Moncalvo e un frammento di un mosaico pavimentale di sicuro interesse. Sfortunatamente si devono sempre fare i conti con chiese, musei, palazzi rigorosamente chiusi per la maggior parte dell’anno.

 

Ottiglio Il campanile

Ottiglio Il campanile

Ottiglio,

ormai la giornata volgeva al termine, e la luce per le foto cominciava a scarseggiare. Si possono notare il Castello, ancora molto ben tenuto e secondo noi abitato almeno parzialmente, e la Chiesa chiusa (!) di San Germano, una grandiosa costruzione del Magnocavallo con un interno davvero sfarzoso, non visto da noi. Non dimenticate di osservare la tipicità e i colori delle pietre usate nelle due costruzioni.

C’è purtroppo da segnalare una nota negativa che riguarda l’intero paesaggio, e non solo, il Monferrato. Il continuo insediamento di capannoni industriali a ridosso dei paesi ha deturpato in modo definitivo le bellezze dei luoghi. La scarsa cura e attenzione per il nostro patrimonio, unite a scelte scellerate in virtù di tornaconti economici hanno dato il via ad uno scempio di cui non si intravvede la fine. E’ un dato di fatto che si commenta da solo.

Marina e Luciano

scoprire Volpiano 5 puntata: sculture

martedì 15 febbraio 2011

Visto che siete troppo brave (ma possono giocare anche i signori uomini, coraggio!) andiamo un po’ più sul difficile.

Qquesta volta siamo fuori, decisamente fuori, dal concentrico. Oggi piove ma potete fare una bella passeggiata appena smette, camminare fa bene alla salute!

Due delle foto sono verso ovest, una invece è verso nord (eccovi un “aiutino”)

che belle le meridiane!

che belle le meridiane!

ecco proprio una statua

ecco proprio una statua

non è il leone dell'anno scorso!

non è il leone dell'anno scorso!

allora occhi aperti!

Ccoraggio, anche chi non ha ancora partecipato può cominciare, ci saranno premi per tutti e ricordate ci sono 2 punti per ogni informazione: chi ha fatto il portone di via Umberto I? chi ha dipinto i numeri nuovi? perchè la data 1947? cosa rappresenta la statua?

vogliamo saperne di più!

intanto eccovi i punteggi

Daniela B. 12 punti

Piera 5 punti

Margherita 4 punti

Severina 3 punti

Buon gioco a tutti!

scoprire Volpiano 4 puntata: diamo i numeri

giovedì 10 febbraio 2011

foto 10

foto 11

foto 12

scusate il ritardo!!

3 punti alla prima, 1 alla seconda (troppo facile!) e 2 alla terza

a presto!

Lo sapevate che…..

venerdì 4 febbraio 2011

LA CANDELORA

Il 2 febbraio la Chiesa Cattolica celebra la Presentazione del Signore, popolarmente chiamata festa della Candelora, perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”, come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi.

La festa è anche detta della Purificazione di Maria, perché, secondo l’usanza ebraica, una donna era considerata impura per un periodo di 40 giorni dopo il parto di un maschio e doveva andare al Tempio per purificarsi: il 2 febbraio cade appunto 40 giorni dopo il 25 dicembre, giorno della nascita di Gesù. La commemorazione del rituale di purificazione, effettuato da Maria Vergine, dal Vicino Oriente passò a Roma, e, già dal VIII secolo d.C., la festa aveva raggiunto una solennità imponente. A Roma, nel Medioevo, si compiva una lunghissima processione che partiva da Sant’Adriano e attraversava i fori di Nerva e di Traiano, attraverso il colle Esquilino, per raggiungere infine la basilica di Santa Maria Maggiore.

La festa della Candelora resta legata ai ceri benedetti. Questi ceri vengono custoditi nelle case  e si ritiene tengano lontani gli influssi maligni. In alcuni paesi costieri si riteneva che i ceri benedetti la Candelora servissero a ritrovare gli annegati. Gettati nell’acqua si sarebbero fermati dove si trovava il corpo dell’annegato.

Oggi, la Candelora segna per lo più, la fine dell’inverno. In questo senso la ricorrenza è anche legata ad alcune feste di origine agreste, in molti Paesi europei, infatti, si cucinano piatti specifici, che vengono offerti alla natura o alle fate, come in Francia.

Franca

UNITA’ D’ITALIA

mercoledì 2 febbraio 2011

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Cos’è la vera civiltà? La civiltà nasce da un tipo di comportamento che indica all’uomo il sentiero del dovere, l’osservanza della moralità. Raggiungere la moralità significa raggiungere la padronanza della nostra mente e delle nostre passioni”.

(Mahatma Gandhi 1909)

Nel 1961, quando si festeggiò il centenario, eravamo dei ragazzini che raggruppati nelle allora rigide e disciplinate scolaresche, abbiamo visitato i padiglioni di Italia ’61 a Torino. Qualcuno di noi  ha poi iterato la visita con i propri famigliari o amici. E’ stato un grande AVVENIMENTO e credo che  i miei coetanei l’abbiano ricordato a lungo. Allora,  noi tutti,  ci sentivamo Italiani senza SE e senza MA, l’avvenimento era per noi una naturale conseguenza e questo bastava a riempirci di orgoglio.

Si veniva da famiglie in cui i genitori avevano vissuto la guerra, al fronte, sotto i bombardamenti, terminata con la guerra civile. Tutti avevano patito la fame: quella vera! Le nostre case non erano affatto accoglienti:  la maggior parte aveva il “cesso” nel cortile, l’acqua si pompava a mano, il riscaldamento era la stalla o una stufa in cucina che serviva per scaldare e cucinare.

Ma quello che faceva la differenza, erano l’entusiasmo, la forza, la disciplina, il rispetto che c’erano  dentro di noi;  studiavamo con impegno,  alcuni anche con profitto. A Italia ’61 siamo saliti sulla monorotaia, uno strano treno che sospeso percorreva un tratto molto limitato, ma era sufficiente a proiettare la fantasia nel futuro. Abbiamo visitato il Palazzo del Lavoro, delle Nazioni e i vari padiglioni delle regioni distribuiti lungo C.so Unità d’Italia.

Eravamo ragazzi ma incominciavamo a capire cos’era il mondo del lavoro, dell’industria, del commercio, noi che a Volpiano non vedevamo che carri, cavalli, mucche e la più grande fabbrica era quella dei F.lli Bertolotti.

Era l’inizio degli anni ’60, gli anni in cui l’Italia da Nazione a prevalenza agricola, attraverso il cosiddetto boom economico, sarebbe diventata la 7^/8^ potenza industriale nel mondo.

Certamente quei giovani visitatori di Italia ’61 hanno contribuito a questo sviluppo. Molto era dovuto ai loro genitori, umili, onesti, laboriosi e con uno spiccato senso del dovere.

Allora il senso civico ed il rispetto dello Stato e delle sue leggi, era molto sentito: alle giovani  generazioni  dell’epoca vanno attribuite le nuove idee, il dinamismo, le innovazioni, la gran voglia di fare.

I mitici anni ’60 sono ancora oggi ricordati per le canzoni, il cinema, le grandi aziende ed il nuovo stile detto anche “la dolce vita”, tutto Made in Italy.

Ora dopo 50 anni si celebrerà la nuova ricorrenza. Ma cosa è rimasto di quello straordinario periodo? Ci saranno manifestazioni, ma non mi risulta che siano in programma esposizioni o eventi simili: d’altronde un’esposizione sul lavoro di questi tempi sarebbe un po’ critica!

Il contesto è molto cambiato: ora abitiamo in case confortevoli, spaziose, con riscaldamento e raffreddamento sempre accesi, acqua calda e fredda sempre a disposizione. Abbiamo bellissimi bagni, (anche più di uno) All’Estero si dice che gli italiani tengono il loro cesso come un museo ed i loro musei come cessi.

Abbiamo viaggiato, abbiamo visto mezzo mondo, siamo bombardati dal sensazionalismo dei media, ma la nostra Italia quando se ne parla, è sempre più snaturata: addirittura sembra sia diffusa una certa riluttanza nel celebrare il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.

E’ veramente così o sono solo io che invecchiando sono diventata troppo pessimista?

L’uno e l’altro di sicuro ma oggi dove tutti si permettono tutto, quello che provo è soprattutto sgomento morale. . E i valori in cui abbiamo sempre creduto e grazie ai quali non abbiamo smarrito la strada, ci sono ancora?  Non lo so.  Qualcuno mi  da un po’ di conforto?

Daniela Boscarato