Madrid (seconda puntata)

Se Vi èpiaciuta la prima puntata, eccoVi la seconda; la settimana prossima concluderemo il nostro viaggio.

Il Palazzo Rastro è la sede delle comunità autonome di Madrid, sulla facciata c’è una targa che ricorda le vittime dell’attentato alla metropolitana avvenuto il giorno 11 Marzo 2004.

Lustrascarpe nella Gran ViaCuriosità: a Madrid sono ancora molti i lustrascarpe (rispetto ad altre città europee che abbiamo visitato). Lavorano sui marciapiedi delle vie del centro e la singolarità sta nel fatto che sono tutti messicani. Loro sostengono di essere i migliori, tuttavia, su ogni sgabello dove il cliente appoggia i piedi c’è la scritta “Viva España”!

Piazza d’Oriente e il Palazzo Reale riservano al visitatore un bel colpo d’occhio. Il complesso si trova all’estremità occidentale del centro cittadino e la piazza, che risale all’epoca napoleonica, è ornata da venti grandi statue di re e regine e dal monumento equestre raffigurante il re Filippo IV.

Su un lato della stessa si trova il convento de la Encarnacion del secolo XVII mentre lo sfondo è chiuso dal Teatro Real, ottocentesco. Il Palazzo Reale fu edificato nel XVIII secolo sul luogo dove sorgeva il castello dell’Alcazar, distrutto da un violento incendio nel 1734. È opera degli architetti italiani Filippo Juvarra e B. Sacchetti. La più importante delle sue facciate, tutte impreziosite da pilastri e colonne, è quella a sud che si apre su un vasto cortile detto Plaza de la Armeria mentre l’ingresso principale si affaccia sulla piazza d’Oriente.

Gran Via vista dai grandi magazzini Cortes InglésLa Gran Via è l’importantissima strada del centro che dal 1918 congiunge la via di Alcalà con la piazza di Spagna. Quest’arteria, lunga 1,3 chilometri, taglia il centro della città in due e non è solo una via, è un simbolo.

Al visitatore che la vede per la prima volta regala forti emozioni dettate da maestose prospettive con angeli e statue poggianti su cupole dorate. Fu progettata nell’800 ma i lavori ebbero inizio solo nel 1910. Gli splendidi palazzi risalgono a quest’epoca e l’edificio che ospita la Compagnia Telefonica fu il primo grattacielo costruito in Europa. Negli anni trenta fu prolungata sino alla Piazza di Spagna con la costruzione, in piazza Callao, dell’edificio Carrion (in cima la scritta Schweppes) molto vicino all’architettura newyorchese. Negli anni 50 e 60 fu la “Broodway Spagnola” con decine di teatri e cinema.

Curiosità: in tutti i bar di Madrid la colazione ovvero caffè, succo di frutta e croissant viene servita con le posate; ci è sembrata una buona idea, se non altro si evita di ritrovarsi, come spesso succede, con metà marmellata o crema schizzate fuori dal dolce in questione e spiaccicate sul tovagliolo di carta.

La via di Alcalà sbocca nell’animata plaza de Cibeles dalla quale si diramano due viali molto importanti: verso nord il paseo de Recoletos e verso sud il paseo del Prado.

Fontana dedicata a CibelesLa caratteristica di questa piazza è che ognuno dei quattro angoli è sovrastato da edifici imponenti tra cui: il Palacio de Comunicaciones che è l’attuale sede del Comune di Madrid, la Casa de America, el Banco de Espana e il Palacio de Buenavista, più difficile da scorgere perché posto in alto rispetto alla piazza e protetto da un giardino: un motivo c’è, si tratta della sede del Quartiere Generale dell’Esercito. Al centro si trova la sontuosa fontana raffigurante la dea greca della natura, Cibele, seduta su di un carro trainato da leoni ed assunta come simbolo della capitale.

Don Quijote e Sancho PanzaIl 16/1/1605 venne pubblicato a Madrid la prima edizione del Don Chisciotte ed eccoci in piazza di Spagna, famosa per il monumento dedicato al celebre scrittore Miguel de Cervantes. Una statua in pietra dell’autore sovrasta le sculture in bronzo di Don Chisciotte e Sancho Panza, entrambi in sella alle loro cavalcature. Sullo sfondo si stagliano, creando un bell’effetto con il verde intorno, due fra i più importanti (ed anche i più alti) grattacieli della città: la Torre di Madrid e l’Edificio España.

Madrid offre ai visitatori grandi spazi verdi, fresche oasi dove poter passeggiare in mezzo alla natura, ma il Parco del Retiro è molto di più. Era il Parco dei Re e, oltre alla possibilità di praticare attività sportive, ti permette di scoprirne la storia con le testimonianze di ciò che rappresentò in passato questo luogo di delizie.

Palazzo di VelazquesIl Palazzo di Velazques con il laghetto offre uno scorcio incantevole mentre il Cason del Buen Retiro era stato costruito come padiglione per i balli di corte nel secolo XVII. Curiosa ed originale la Casa di vetro, immersa nel bosco. Lungo i viali, monumenti e “mezzi di trasporto” di ogni sorta per adulti e bambini. Tra questi una versione più grande del “risciò” con, a bordo, una decina di persone disposte una di fronte all’altra che pedalavano di buona lena.

A Madrid c’è una piazza che ci ricorda il periodo buio dell’Inquisizione. Il trasferimento della Corte, avvenuto nel secolo XVI, cambiò il quadro storico e politico della città. I forti vincoli tra la Corona e la Chiesa vi portarono un Tribunale della Santa Inquisizione, una sede propria e indipendente da quella di Toledo. Il Santo Uffizio lascerà, fino al suo definitivo scioglimento, nel 1834, pesanti tracce di sé e conventi di domenicani, luoghi di esecuzioni, autodafè a testimoniare un passato oscuro e orrendo.

Plaza de La VillaLa Plaza de La Villa, tuttavia, con i suoi edifici in stile plateresco, mudejar, e barocco, incastonata in un quartiere al quale si arriva da vie strette e caratteristiche, è un luogo unico e raccolto. Il suo fascino sta proprio nell’essere diversa da tutte le altre piazze che abbiamo visto. Per plateresco si intende uno stile architettonico decorativo della Spagna, caratterizzato da un’abbondanza di elementi ornamentali, desunti dal gotico fiorito e dal rinascimento italiano, mentre l’arte mudejar è uno stile cristiano che incorpora elementi d’ispirazione araba.

Plaza de la Paja fu nel periodo del Medioevo il centro nevralgico della città, quello che oggi è ancora conosciuto come il barrio de la latina, conservandone pure l’aspetto. Da ricordare che fino alla Reconquista nel 1085 da parte dei cristiani, la piazza stessa era sede di uno dei due zocos (mercati, parola di origine araba). Secondo noi, gli elementi da ricordare sono la chiesa di San Andres, unica vestigia dell’epoca, e i giardini del Principe Anglona restaurati un decennio fa.

La vueltaCuriosità: la nostra vita è fatta di coincidenze e, quelle fortunate, fanno in modo che tu possa trovarti al posto giusto nel momento giusto. Proprio ciò che è successo a noi, appena sbucati su di una piazza, per ammirarne le bellezze. Abbiamo invece trovato, ad attenderci, una folla enorme assiepata lungo il viale. Una manciata di secondi per capire che stava arrivando l’ultima tappa della “vuelta”, ovvero il giro di Spagna, ed eccoci in prima fila pronti a scattare le foto d’obbligo al vincitore. Un piccolo, gradito e involontario scoop!

Poesia instantaneaVi lasciamo con un’ultima curiosità: la poesia in Spagna non rimane relegata a pochi, ma scende in piazza: troverete, e la foto lo dimostra, poeti “istantanei” che, su richiesta dei passanti, compongono versi lì per lì.

Marina Borge

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