Madrid

SpagnaPrima di raccontarvi il nostro breve viaggio, vogliamo ricordare assai concisamente la storia della Spagna facendone un super micro bignamino (ovvero duemila anni in … quattro righe)

Prima dell’era volgare, sulle sue coste hanno abitato Celti, Fenici, Greci e i Cartaginesi, che la sottomisero nel III° secolo a.E.V. per controbilanciare il dominio romano sul Mediterraneo.

Proprio l’alleanza di Sagunto con Roma, darà motivo a quest’ultima per conquistare la penisola iberica.

Facciamo un salto di cinque secoli: alla caduta dell’Impero romano si instaurano i Visigoti nel centro-nord che per un certo periodo convissero con gli invasori Bizantini al sud.

Giriamo una pagina lunga duecento anni: arrivano i Mussulmani che lasciarono un’indelebile impronta nella civiltà e cultura, non solo spagnola, ma anche europea, e, a differenza di quanto è l’oggi, convissero pacificamente con Ebrei e Cristiani.

La Reconquista inizia nell’XI° secolo più per ambizioni di potere che per credo religioso, anche se prevale quest’ultima convinzione nell’immaginario collettivo. Nel XVI° secolo la Spagna è la più potente tra le nazioni europee e il suo impero si estende in tutto il mondo conosciuto (Sul mio regno non tramonta mai il sole, dirà Filippo II°). Poi gli Asburgo, i Borbone, Napoleone Bonaparte e una prima restaurazione borbonica alla quale si contrappone la Gloriosa rivoluzione al cui termine, per sei anni, la Spagna è alla ricerca di un nuovo assetto politico, che culmina con la proclamazione a re di Amedeo di Savoia. Alla sua abdicazione fu proclamata la Prima Repubblica schiacciata da una nuova e seconda restaurazione Borbonica.

Una successiva dittatura, una seconda Repubblica e la Guerra civile spagnola, nel 1939, portano al potere Francisco Franco. La Spagna rimane neutrale durante la IIa guerra mondiale (così com’era stata nella Grande Guerra).

E siamo ormai prossimi ai giorni nostri: alla morte di Franco nel 1975 c’è la terza restaurazione borbonica che porterà alla transizione democratica sette anni dopo.

Nel settembre del 2013 la Spagna sarà nuovamente “invasa” …stavolta da due turisti (e non è neanche la prima volta). La nostra vuole quindi essere una testimonianza: quella di aver trovato Madrid pulita e splendente con le sue mille vetrine, le sue piazze e fontane ma soprattutto i suoi magnifici palazzi sette-ottocenteschi. La capitale della Spagna è la più elevata tra quelle europee, la sua altitudine media è di 668 metri sulla Meseta e dista in linea d’aria circa 500 km sia da Barcellona che da Lisbona.

La città tuttavia nasconde una peculiarità. A differenza di quasi tutte le capitali europee, che hanno un fiume che le attraversa, parte integrante di abitazioni, parchi, strade e quartieri, ebbene, fino a qualche tempo fa Madrid non lo aveva.

Il motivo? Il Manzanares per secoli è stato bloccato dalla M-30 e dalle sue auto (supponiamo sia o fosse una grande arteria stradale). La bella notizia è che il fiume è “resuscitato” ed ora i turisti possono avvicinarsi alle sue sponde per ammirare gli antichi ponti di Segovia e di Toledo o scendere su di una spiaggia urbana. Proprio come fanno i Torinesi, ma anche Parigini e Londinesi. Madrid non solo si è riappropriata del suo fiume ma questa decisione ha anche fatto nascere una zona completamente nuova che si chiama Madrid Rio. Un esempio di come sia stato possibile non solo coniugare aspetti ludici, ambientali, sportivi e culturali, ma anche integrare i quartieri delle due sponde del Manzanares.

Curiosità: durante la nostra permanenza in città abbiamo visto e contato più coppie gay che auto Fiat. Non avendo, beninteso, nulla contro i primi, la nostra unica e seria preoccupazione è stato il dover constatare la totale assenza delle seconde.

Madrid Plaza MayorIl nostro itinerario non può iniziare che da Plaza Mayor, una delle più belle e antiche piazze di Madrid, un grande quadrilatero chiuso da edifici e portici che risalgono agli inizi del XVII secolo. Qui si trova la Casa della Panaderia con affreschi sulla facciata e un tempo dimora dei sovrani, mentre poco più in là fa bella mostra di sé la statua equestre di Filippo III°. Sull’altro lato della piazza la casa della Carniceria ora sede degli uffici Municipali e ancora, l’Arco di Cuchilleros.

I portici, la cui funzione principale era quella di permettere ai regnanti dell’epoca di poter passeggiare anche nelle giornate di pioggia, ora offrono al turista scorci interessanti, vecchie insegne, antiche testimonianze storiche, negozi e ristoranti. Da questa piazza parte la caratteristica via Toledo sulla quale si affacciano la chiesa seicentesca di San Isidro el Real e il collegio Imperial, per poi raggiungere la porta di Toledo (1827).

Madrid Puerta del solLa Puerta del Sol è una piazza che prende il nome da una porta dell’antica cinta muraria; non distante dal nostro albergo, abbiamo deciso di tornarci la sera stessa per goderci l’effetto notte e lì abbiamo capito cos’è la “movida”. La folla arrivava incessantemente da ogni direzione riversandosi attorno alla bella fontana e al monumento presenti al centro della piazza. Occorre tener presente che da qui si dipartono la via di Alcalà, sede di uffici e banche e la via dell’Accademia delle Belle Arti.

Solo quando abbiamo volto lo sguardo verso queste due strade, ci siamo resi conto della fiumana di gente che presto si sarebbe aggiunta a quella già presente.

Pietra del km 0

La calca del momento non ci ha impedito, tuttavia, di leggere e fotografare quanto era scritto sul marciapiede – km 0 – che sta ad indicare il punto da cui vengono misurate le distanze da altre città.

È bene comunque sapere che la “movida” non è solo questo. Alla fine degli anni settanta la riacquistata libertà diede grande impulso ad un’importante corrente creativa che si sviluppò attraverso la musica, il cinema, la pittura, la fotografia, la letteratura, la moda e la notte…Madrid fu protagonista di questa inquietudine sociale esportando nel mondo la Movida, un movimento culturale senza pregiudizi che venne vissuto nei locali pubblici, in case particolari e sui palcoscenici ma soprattutto nelle strade.

Tocca sempre ricordare in questi casi, parlando di questa città, la famosa frase di Hemingway, “Qui a Madrid nessuno va a letto prima di avere ucciso la notte.” Siete avvisati.

Marina Borge

1 Commento a “Madrid”

  1. carmela pelaia scrive:

    adoro la spagna, conto di andarci presto

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