ASTUT – presso ex Manifattura Tabacchi Torino

Laboratorio chimico

Stamattina ci siamo recati a visitare l’ASTUT – Archivio Scientifico e Tecnologico dell’Università di Torino, che ha sede presso la ex Manifattura Tabacchi, nel quartiere Regio Parco. Questo ente é stato creato per conservare e valorizzare l’ingente patrimonio costituito da strumenti scientifici, apparecchiature tecnologiche, collezioni e reperti derivanti dall’attività di ricerca e di insegnamento svolte presso l’Ateneo torinese. A seguito di una mostra “Strumenti ritrovati” tenutasi nel 1991 presso l’Archivio di Stato di Torino, il Prof. Marco Galloni, dimostrò l’importanza e la vastità del patrimonio di strumenti scientifici e oggetti legati alla storia della scienza e della tecnica ancora presenti presso l’Università e  che rischiavano di andare perduti irrimediabilmente. Nel 1992, a seguito di decreto rettorale, nacque l’ASTUT destinato ad accogliere le apparecchiature scientifiche utilizzate presso l’Università e non solo, in modo da conservarle per una futura memoria. Ci sono pezzi del ‘700, molti oggetti dell’800, ma anche pezzi del ‘900, che rischiano la distruzione in quanto considerate cose vecchie, senza importanza. Nell’ambito della Manifattura l’ASTUT occupa attualmente 3000 mq: c’é uno spazio espositivo, diviso per discipline, con una selezione di pezzi che costituiscono la punta di diamante del patrimonio. l’Istituto é stato organizzato volutamente come archivio in modo da svolgere un ruolo di conservazione, tutela e studio, economicamente sostenibili, tenuto conto della penuria di fondi. All’attualità due sono le persone che si occupano dell’Archivio, noi siamo stati accompagnati dalla Signora Mara, una persona splendida, appassionata al suo lavoro, carica di entusiasmo e competenze che ci ha introdotti in un mondo ai più sconosciuto: quello della ricerca e della scienza. Abbiamo potuto vedere da vicino le strumentazioni legate ai primi esperimenti di Angelo Mosso, il rettore dell’Università di fisiologia di Torino, precursore nell’800 dell’elettrocardiogramma e dell’attuale risonanza magnetica. Gia’ allora aveva intuito che sarebbe stato utile analizzare le diverse risposte del cuore, cervello, apparato respiratorio dell’uomo, in condizioni climatiche diverse, ad alta quota, o in pianura, sotto sforzo, durante il sonno. Il Mosso si recava pertanto con il battaglione degli alpini al colle d’Olen, sopra Gressoney, dove aveva creato un Istituto per testare sui soldati sforzi, condizioni climatiche, alimentazione, reazioni durante il riposo. Fu uno strenuo fautore della riduzione dell’orario di lavoro da 12 a 10 ore e poi a 8, sostenendo che l’individuo non poteva sostenere con lucidità carichi di lavoro, soprattutto pesanti, oltre le 8 ore, sarebbe stato controproducente per tutti. Inoltre l’operaio doveva essere alimentato corretamente. Abbiamo potuto ammirare la ricostruzione puntuale della sala operatorio del Prof. Dogliotti,che operava a Torino a cuore aperto, realizzato grazie al contribuito del Professore stesso.  Si trovano allestiti veri e propri studi dentistici , dai primi del 900, ai più recenti, con tutte le strumentazioni utili. Sono esposti il primo apparecchio per le radiografie, apparecchiature sofisticate per la produzione di carte geografiche, riprodotte da fotografie scattate da aerei in alta quota, apparecchiature fotografiche di tutte le epoche, in grado, opportunatamente programmate,  di produrre fotogrammi ogni minuto,  per visualizzare il movimento delle cellule.  Sono stati ricostruiti veri e propri laboratori fotografici, esposte cineprese di precisione, strumentazioni sofisticate in grado di affettare parti da analizzare poi al microscopio. Ci sono raccolte di strumentazioni provenineti dall’Università di Agraria, Minerologia, una raccolta completa dei materiali provenienti dalla ex facoltà di Economia, in piazza Arbarello, dove venivano raccolti tutti i tipi di nuovi materiali o leghe create o inventate. Bellissima la parte riguardante i primi laboratori per la selezione di personale atto a volare. Nel 1917, dopo la prima guerra mondiale ci si rese conto che la caduta dei velivoli, in molti casi proveniva da un malore del pilota, che trovatosi in condizioni particolari, aveva reazioni diverse. Pertanto si decise di effettuare una selezione di personale da destinare al volo, grazie ad Amedeo Herlitza, padre della medicina aeronautica. Furono testate  parecchie persone , scartati il 30% dei soggetti. Questi individui venivano sottoposti a prove di altitudine, posizionamento a testa in giù su sedili particolari,  verifiche su vere e proprie cabine sottoposte a movimento che simulavano le condizioni in quota. Le cartelle cliniche dei soggetti che si erano presentati sono catalogate a Roma. Esiste inoltre una documentazione fotografica dei soggetti sottoposti ai test. Su queste prove sono stati ritrovati dei filmati, caricati oggi su YOU TUBE in modo da renderli visibili al pubblico. Anche altri video molto interessanti sono caricati in rete.  L’Archivio ha realizzato inoltre  più di venti mostre tematiche accompagnate da filmati allestiti dallo stesso archivio per illustrare al pubblico le strumentazioni. E’ stato bello anche conoscere attraverso la testimonianza della Dottoressa Fausone i retroscena, spesso divertenti, che si nascondono dietro ogni oggetto e strumento raccolto . Ammirevole il lavoro, la tenacia e la passione di questa persona, e di tutti coloro che collaborano con lei, che pur in assenza di fondi, credono fermamente in quello che fanno e sono riusciti dal nulla a creare un’archivio destinato a crescere in divenire, mantenendo la memoria storica del nostro passato scientifico universitario e di ricerca. E’ increndibile pensare ai miracoli che la passione e la tenacia di pochi riescono a realizzare. Tanta amarezza sorge parallela nel pensare agli sprechi della politica, alla corruzione, al disinteresse generale, alla mancanza di informazione su iniziative rispettose di tutta la nostra attenzione e sostegno.

L’ASTUT é aperto a scolaresche, gruppi per visite guidate, il telefono é  3357785195, il loro sito astut@unito.it e si trova in Corso Regio Parco 134/a Torino

Franca

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