Ispirazione tratta dal Franca’s Story “Il ritorno a casa”

Leggere le vicissitudini degli UOMINI nati nei primi anni del secolo scorso mi appassiona.

Sono forti i ricordi dei miei genitori e  parenti stretti. Sento ancora il loro modo di pensare, di agire e di vivere. Sì vivere: quella generazione era stata educata per compiere il proprio dovere. Giusto o sbagliato che fosse loro l’hanno sempre fatto!

Entusiasti, pochi; brontolando, molti;  altri, la maggioranza, imprecando contro la “naja” sono andati in guerra.

Gli Alpini cantavano: “  la Julia va in guerra… la miglior gioventù va sottoterra”.

Molti sono morti, tanti (troppi) sono rimasti invalidi e feriti.  Altri hanno patito  la fame, subito malattie e privazioni nei campi di prigionia.

Ma gli UOMINI  non si sono arresi!

Dopo pochi anni hanno superato il trauma della sconfitta e delle umiliazioni  .  Si sono rimboccati le maniche e hanno ripreso a compiere  il loro dovere.

Non più con la divisa da militare ma con la tuta da operaio, la tenuta da contadino, da impiegato.

In due decenni l’Italia sconfitta e semidistrutta  è diventata la 5° o 6°  potenza economica del mondo e nessuno rideva di noi.

Quella generazione di UOMINI e DONNE  abituati a fare il proprio dovere , aveva misurato il successo in base a quello che sarebbero diventati  i loro figli.

Se fossero diventati  cittadini buoni e rispettosi degli altri,  avrebbero concluso che era valsa la pena di vivere e soffrire!

In parte penso che ci siano riusciti: anche noi abbiamo contribuito alla crescita economica e sociale del paese.

Ma… il “ diritto” ha preso il sopravvento  sul “dovere” e molto, anzi troppo  spesso sento   “gli illusionisti” del nuovo millenio”  che spiegano cosa devono fare gli altri per il BENE COMUNE tralasciando di spiegare cosa loro stanno realmente facendo!

E’ un peccato che un tale patrimonio di virtù si sia   perduto!

Ben vengano scritti, racconti e testimonianze  per ricordarci  quanto impervio era ed è tuttora,

compiere il proprio dovere nel tortuoso sentiero della vita.

Michele VIOLA

2 Commenti a “Ispirazione tratta dal Franca’s Story “Il ritorno a casa””

  1. FRANCA scrive:

    E’ bello vedere le reazioni, le emozioni diverse che un racconto trasmette. Michele ha saputo cogliere l’essenza della storia, visto, come ha detto Daniela, da un personale punto di vista che condivido appieno. Importante e lucida la sintesi di quegli anni duri, di quegli uomini che hanno costruito il loro futuro per sé e per i propri figli. Nobile in quanto vero il messaggio che ha voluto trasmetterci relativamente all’educazione impartitaci dai nostri genitori e ai valori sui quali reggeva la società allora. Valori completamente controvertiti oggi. Una società che molte volte premia gli incapaci, i corrotti, i furbi, i fagnani. E’ difficile accettare tutto questo per chi é stato allevato con certi valori e non provare dubbi sulla validità di certi insegnamenti. Ma poi l’esempio, la coerenza, la forza dei nostri genitori prevale su qualsiasi ombra e procediamo sulla strada segnata, senza per questo cercare di corazzare a dovere i nostri figli sugli ostacoli e le ingiustizie che incontreranno nel cammino.

  2. Serena scrive:

    Caro Michele, sante parole!!

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