Madrid ultima puntata

Concludiamo quest’ultima puntata parlando della Cattedrale.

Cattedrale di MadridStrano a dirsi, ma la cattedrale di Madrid è stata consacrata solo recentemente, e precisamente nel 1993 da Giovanni Paolo II°, viaggio che effettuò appositamente per consacrarla e che rappresenta fino a quel momento un avvenimento unico, nella storia, per una chiesa al di fuori di Roma.

Motivo? Già Filippo II° aveva in progetto la costruzione di una cattedrale, ma tra le diverse ragioni che non ne permisero la realizzazione, la principale fu l’opposizione dei vescovi di Toledo che rifiutarono sempre la separazione, non volendo perdere il potere economico-politico-religioso sulla città.

Cattefrale di Madrid Portali d'ingressoSolo l’intervento di Leone XIII° nel 1885 fu risolutivo con la costituzione della diocesi di Madrid: subito dopo proseguirono i lavori iniziati già due anni prima.

Torniamo a Filippo II°: c’è da aggiungere che fu un uomo di fede, di una religiosità che oggi ci turba ancora, dal momento che si esaltava negli autodafé quando gli eretici venivano bruciati in piazza (!) e questo fatto è stato riportato da una rivista cattolica.

Cattedrale InternoParlare della cattedrale è raccontare una travagliatissima storia di mille anni e di cinque secoli di scontri tra il potere politico, che reclamava la cattedrale per la comunità ormai numerosa, e quello religioso che si opponeva per i motivi sopra ricordati. Dopo la Reconquista, l’allora moschea viene “riconvertita” in chiesa cristiana e dedicata alla Virgen de la Almudena (parola di derivazione araba che significa muraglia: sembra infatti che Alfonso VI° abbia trovato qui la Virgen).

Nei secoli successivi la chiesa, non ancora cattedrale, fu oggetto di ampliamenti e ristrutturazioni che si avvicendarono fino al 1777, anno in cui si procedette di fatto ad una ricostruzione completa per supplire al serio rischio di crollo.

Meno di un secolo dopo (1868) si arrivò alla decisione di demolire la struttura per ragioni urbanistiche; l’ultima messa si celebrò nell’ottobre di quell’anno e la parrocchia fu trasferita alla vicina Chiesa del Convento del Sacramento.

Cent’anni durò la nuova costruzione, più volte interrotta ed affidata a più architetti: il risultato è una miscellanea di stili, dal romanico, al neogotico, al neoclassico e al baroccheggiante, che lascia per lo meno perplessi e divide le opinioni del visitatore; ci piace pensare, come ultima ratio, che rappresenti l’amalgama delle popolazioni che hanno invaso, vissuto o sono state dominate dalla Spagna.

Cattedrale InternoUn’ultima notazione curiosa: la cattedrale è posta proprio di fronte al Palacio Real ed è rivolta da nord a sud, un orientamento per lo meno singolare e alquanto insolito per le chiese cristiane! (Potenza della politica?)

La facciata si presenta con una sovrapposizione di ordini architettonici, è racchiusa tra due alte torri campanarie, mentre sulla crociera svetta una doppia cupola con tamburo ottagonale. Al suo interno una serie di affreschi su sfondo dorato raffigurano la “corona misterica”, ovvero i momenti simbolici della vita di Cristo. I dipinti, ispirati alle icone religiose medievali, rappresentano il secondo avvento di Gesù: la crocifissione, la risurrezione, la pentecoste, l’ingresso a Gerusalemme e la dormizione di Maria.

Al di sopra degli affreschi, sette vetrate recano la scritta “parola” in varie lingue, con chiaro riferimento al “Verbo”. Mentre gli affreschi si ispirano all’iconografia classica le vetrate presentano per contrasto uno stile astratto.

Monumento a LuciferoUnico nel suo genere troviamo, sempre per le “stranezze” che s’incontrano in giro per il mondo, un monumento dedicato all’Angelo caduto (Lucifero): forse in nessun altro paese se ne può trovare un altro!

Un’ulteriore curiosità: in Spagna si va a scuola e al lavoro alle nove, si trasmette il telegiornale, quello pubblico alle quindici, si fa merenda intorno alle diciannove e i negozi chiudono alle ventuno. La prima serata in televisione finisce verso la mezzanotte e pub e locali notturni aprono all’una di notte. Un motivo c’è e prende avvio dal 12 maggio del 1942, quando l’allora dittatore Franco, per compiacere il suo “omologo” di Germania, adottò l’ora dell’Europa centrale. In inverno alle otto del mattino è ancora buio pesto: con l’ora locale sarebbero le sette e gli spagnoli si trovano quindi un’ora avanti rispetto a quella solare, d’estate le ore sono addirittura due. Recentemente è stata istituita una Commissione per la razionalizzazione dell’orario con lo scopo di conciliare più armonicamente vita familiare, lavorativa e pubblica.

Dal punto di vista geografico la Spagna, infatti, è molto più vicina a Lisbona che non a Berlino!

Marina Borge

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