Fuori dai luoghi comuni…prelibatezze alla crema

Ed eccoci, finalmente, all’ultima tappa del nostro viaggio.
Crema ci ha sorpresi per la sua vivacità. La giornata era stupenda e nel suo centro cittadino si contavano  gradevolmente più biciclette che auto.

Crema Cortile internoQuesto fenomeno rappresenta un valido termometro per misurare la qualità della vita degli abitanti. Fortunatamente, quello di Crema, non è l’unico caso in Italia in quanto la cultura delle due ruote è diffusa in molte altre città di provincia. Il risultato di certe scelte va, a nostro giudizio, ad incidere in maniera positiva anche sui rapporti interpersonali migliorando così il tessuto sociale.
La piazza principale, cuore del centro storico, è decisamente scenografica anche se abbiamo trovato il duomo “impacchettato” per lavori di abbellimento e restauro sia all’esterno che all’interno. Lo stile è il gotico lombardo e la chiesa  custodisce nella cripta i resti dell’antico duomo romanico distrutto da Federico Barbarossa nel 1160.

Crema Il TorrazzoIncluso nell’edificio del Palazzo Comunale, a sovrastare le altre costruzioni, c’è il Torrazzo. Oggi rappresenta uno dei simboli della città, mentre l’elemento più antico della piazza è la Torre Guelfa, sulla cui facciata fa mostra di sé il Leone di San Marco, emblema della dominazione veneziana cui Crema fu assoggettata dal 1449,fino alla caduta della Serenissima sotto l’espandersi della Rivoluzione Francese, alla fine del XVIII° secolo. Il Palazzo Comunale presenta un’interessante fusione di elementi architettonici lombardi e veneziani dati, questi ultimi, dalle eleganti trifore del piano nobile. A tutto questo si devono aggiungere il Palazzo Pretorio, costruito nel 1548 quale residenza del Podestà e il Palazzo della Notaria, adibito a sede del Collegio dei Notai, dei Giuristi e dei Mercanti. Fu donato al primo vescovo di Crema dalla comunità allorché la città assunse la dignità di diocesi, diventando così l’attuale Palazzo vescovile.
Il Mercato Austroungarico è un monumentale loggiato costruito nel 1842 per celebrare la seconda visita dell’imperatore Francesco I° d’Austria, durante il Regno Lombardo Veneto. Oggi, persa la sua originaria funzione commerciale, contribuisce alla connotazione estetica della piazza. Dal lato occidentale del porticato si può ammirare la chiesa di S. Maria e S. Spirito, gioiello dell’architettura rinascimentale..
Crema Chiostro di Sant'AgostinoCon la costruzione, a partire dal 1439, della chiesa e del convento di S. Agostino, Crema divenne centro di diffusione dell’Osservanza agostiniana in Lombardia: due sono i chiostri, ben conservati, con pilastri ottagonali in cotto. Il refettorio è splendidamente affrescato,in stile rinascimentale, dal pittore camuno Pietro da Cemmo. Al piano superiore la struttura ospita il Museo Civico.
Durante la dominazione veneziana, Crema modificò il suo volto arricchendosi di preziosi palazzi dall’architettura raffinata.

Crema Palazzo BondentiUn esempio è dato dal Palazzo Bondenti Terni De Gregory caratterizzato da una facciata con eleganti modanature in cotto ed arricchito dallo stile rococò in corrispondenza dei portali, finestre, timpani e cornici.
Torniamo alle chiese, numerose e non sempre aperte, per chiudere in bellezza con S. Maria della Croce.
Questa chiesa, fuori dalle mura e distante dal centro storico, gode di una buona posizione in quanto sorge in un’ampia piazza ed è affiancata da un altro edificio. Per il visitatore che si sta avvicinando, l’intero complesso rappresenta un notevole colpo d’occhio che concorre ad accentuare la maestosità della costruzione.
Crema Basilica S. Maria della CroceLa basilica fu edificata tra il 1493 e il 1500 e rappresenta uno dei monumenti più belli ed originali della Lombardia rinascimentale. È  un edificio di chiara influenza bramantesca arricchito da un pregevole apparato decorativo interno che ne aumenta il fascino. Fu progettato dall’architetto Giovanni Battagio: si tratta di un complesso a pianta centrale, circolare all’esterno e ottagonale all’interno.

 Crema S. Maria della Croce con a destra lo ScuroloAl visitatore viene raccomandato scendere nello “Scurolo”, il luogo più caro ai Cremaschi dove sostò anche Giovanni Paolo II°: si racconta che qui si fosse trovata la croce dove apparve Maria, la madre di Gesù, e le vetrate “raccontano” sia l’apparizione che i miracoli accaduti quel 3 maggio. Tutto deve essere fatto risalire al 3 aprile 1490, data in cui Caterina degli Uberti, veniva aggredita e pugnalata proprio dal marito per derubarla dei suoi preziosi. Caterina era andata in sposa tempo prima a Bartolomeo Pederbelli, un pregiudicato comasco giunto a Crema che aveva taciuto il suo passato. Ferita a morte, invocò la Madonna che le apparve, ne fermò l’emorragia dovuta alle ferite e la accompagnò a casa di contadini lì vicino. Il giorno successivo ricevette i sacramenti e, solo dopo, l’emorragia riprese conducendola alla morte. Un mese dopo, il 3 maggio, giorno in cui si celebrava l’esaltazione della santa croce (abolita dal 1970, ma conservata dal rito gallese), un ragazzo, Francesco Marazzi, con gravi problemi di deambulazione fu condotto nel bosco del Novelletto, dove avvenne l’omicidio di Caterina. Qui giunto, pregò e, dopo le preghiere, riprese a camminare. Le cronache riporterebbero che non fu il solo miracolo di quel giorno: se ne conterebbero una quarantina. E i miracoli si riprodussero ancora nei giorni successivi: miracoli e grandi peccatori hanno sempre portato all’edificazione di grandi cattedrali, la costruzione della chiesa fu affidata ad un allievo del Bramante. Dal centro della basilica è possibile ammirare le quattro pale che raffigurano il mistero della vita di Gesù. Uscendo dal lato ovest troviamo le acquasantiere e il fonte battesimale.

1 Commento a “Fuori dai luoghi comuni…prelibatezze alla crema”

  1. gaspara scrive:

    appuntato, per un prossimo viaggetto (anche se molti posti li ho già visitati) grazie per i consigli

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