Cantagiro tutto italiano – Sardegna

 

Ricordo personale del 2011 e del mio viaggio in Sardegna.

L’ aereo sta lasciando l’isola per rientrare a Torino, è venerdì’ sera e mi lascio alle spalle una splendida vacanza in Sardegna. Mentre sorvoliamo l’isola ci fanno da sfondo scenari unici di mare e di terra. Il sole calando ci regala un tramonto infuocato. Ripenso agli otto giorni passati in compagnia dei miei  compagni di viaggio, di Maria Luisa , la nostra guida, e Antonello, l’autista e stilo un bilancio consuntivo di questa vacanza: è stato un viaggio che ricorderò. La vacanza mi ha suggerito un’infinità di spunti e di curiosità, che adesso, più consapevole della storia e dei luoghi, andrò a soddisfare.
Sono stati otto giorni intensi abbiamo avuto un assaggio significativo dell’isola attraverso la visita di capoluoghi di provincia come Cagliari, Nuoro, Oristano, e di cittadine di rilievo quali Alghero, Castelsardo, Olbia, Porto Torres, Thorras, Stintino, Santa Teresa di Gallura,Palau, Tempio Pausania, Orgosolo, Aritzo.
Ma soprattutto, per me che non conoscevo l’isola la scoperta è stata la sua bellezza: i suoi scenari incontaminati,le sue foreste di lecci e castagni a perdita d’occhio, le fertili pianure del Campidano, le montagne del Gennargentu, le sue rocce granitiche e quelle levigate dal vento e dal tempo, che assumono forme sorprendenti, i suoi siti archeologici così carichi di storia e di civiltà, le sue baie, il suo mare, così mutevole a seconda dei versanti e così trasparente e colorato da mille sfumature, dal blu intenso all’azzurro, dal verde, allo smeraldo, dal bianco al grigio delle sue spume.
Autentici sono poi gli abitanti dell’isola, fieri, ospitali e generosi oltre ogni aspettativa. Non attraversavamo un paese, sia piccolo che grande in cui non fossimo salutati dagli anziani del posto, raccolti intorno ad alberi secolari, nelle piazzette del centro; oppure appena ci si fermava con il pullman si vedeva la voglia di comunicare della gente intorno a noi: peccato il poco tempo e la tabella di marcia da rispettare, sarebbe stato bello sedersi ad ascoltare i loro racconti o le storie della loro vita. Uno degli altri punti forti dell’isola è senz’altro la sua cucina, una cucina a di qualità e abbondante, molto varia. Si spaziava tra una vasta scelta di primi, al pesce,alla carne e ad una varietà di dolci buonissimi e tentatori. Le colazioni poi erano veramente favolose!
Maria Luisa, la nostra guida ci ha accompagnato passo passo nella conoscenza della sua tanto amata terra, con competenza, professionalità, entusiasmo. E’ stata instancabile nelle spiegazioni, nei racconti dettagliati, nella storia raccontata con dovizia di particolari sulle tradizioni, sui costumi, sulle consuetudini. Si è dimostrata preparata e appassionata in tutti i campi: dall’archeologia, alla geografia, dalla storia alla mineralogia, dalla botanica alla fauna e flora. E’ stata disponibile e paziente, discreta e onesta, una bella persona. E’ riuscita perfettamente nel suo scopo: farci conoscere l’isola,farci appassionare ad essa, se già non lo eravamo. Anche Antonello, l’ autista, ha guidato con competenza e bravura; ce lo ricorderemo soprattutto per la sua simpatia, per il buon mirto che ci ha offerto e per le sue pecorine in ceramica che lo accompagnavano nei suoi viaggi e che ha deciso di spartire con noi a fine viaggio.
Siamo ritornati a Torino in perfetto orario, sarà dura ricominciare la vita di tutti i giorni senza il sole e il mare della Sardegna, per questo ho cercato di immortalare negli occhi e nel cuore le immagini di quel paradiso, oltre alle numerose fotografie che abbiamo scattato e che mi aiuteranno a ricordare, nelle serate autunnali i luoghi e le persone viste e incontrate. Antonello l’autista, durante i trasferimenti ci ha fatto conoscere le musiche popolari e i canti tradizionali, tutte bellissime e con profondi significati, ne ricordo una in particolare il cui testo é bellissimo e la musica dolcissima: No photo reposare, che vi propongo.

Franca Furbatto

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