Tempo di carnevale – Ivrea

 

Mugnaia      Arance

Tempo di carnevale! Come non ricordare lo storico carnevale di Ivrea, che ormai da anni ha assunto le vesti di una manifestazione internazionale che attrae visitatori da ogni dove. In effetti é una manifestazione unica nel suo genere, di cui gli abitanti di Ivrea e del Canavese vanno fieri.  E’ una festa che va oltre l’aspetto ludico, in quanto affonda le sue radici nella storia stessa del Canavese e precisamente nel medioevo e rappresenta la forza e la determinazione di opporsi a qualsiasi forma di tirannide. Violetta, la regina della festa, figlia del Mugnaio, é il simbolo della libertà dalle vessazioni del feudatario arrogante e prepotente che deteneva la città.  Si oppose con tutte le sue forze al signorotto che pretendeva di esercitare il suo diritto allo jus primae noctis e con un coraggio  incredibile gli mozzò la testa. Il suo gesto rappresentava appieno la disperazione e la rabbia di tutto il popolo, che insorse compatto. La battaglia delle arance, il culmine del carnevale, rievoca in effetti questa ribellione. Le arance rappresentano le teste mozzate, sul carro si trovano le guardie reali con casco e protezione, mentre le persone a terra, gli aranceri, rappresentano il popolo che lancia le arance, senza protezione alcuna. Dall’ 800 comunque alla Mugnaia, viene affiancato il Generale, con le sue guardie napoleoniche su cavalli, finemente bardati, che devono garantire il regolare funzionamento dei festeggiamenti. L’atmosfera che si viene a creare  é surreale, carica di colori, di profumi e sapori. Ogni borgo ha una sua simbologia (la torre, gli scacchi, la pantera, i mercenari, i credendari, la morte, gli arduini, gli assi di picche, i diavoli, i tuchini), che viene riproposta sui costumi indossanti dai partecipanti, sugli stendardi, sui gonfaloni, sulle bandiere, sui gagliardetti. Naturalmente il carnevale entra con prepotenza nella vita della città, nella sua quotidianità, ma gli abitanti di Ivrea vivendo appieno l’essenza della manifestazione stessa non sembrano turbati da tutto questo trambusto. Le vetrine del centro si vestono a festa, riproponendo fotografie e locandine di carnevali passati ed esponendo gonfaloni del borgo, quasi a rispecchiare quanto accade per le vie. Posso testimoniare, avendo lavorato ad Ivrea, l’efficienza dell’Amministrazione e dei suoi servizi, nel ripristino della normalità la mattina dopo la battaglia delle arance. La città riprende il suo aspetto medioevale , stendardi e gonfaloni sono spariti, transenne, coriandoli e spazzatura rimossi, permane solo nell’aria un odore acre di agrumi schiacciati, il colore diverso della pavimentazione , che rimarranno per qualche giorno. Come non pensare comunque a tutte le attività collaterali che permettono questo straordinario allestimento: sartorie specializzate in costumi storici, stoffe di tutti i generi per confezionare stendardi, gonfaloni, foulards; artigiani che producono armi in legno, ferro, scudi, elmi in cuoio, corazze; allevatori che si preparano tutto l’anno per esercitare i loro cavalli, finemente bardati; produttori di arance che forniscono la materia prima; allestitori di luci, insegne; l’incremento di presenze sul territorio in strutture alberghiere, ristoranti, bar, negozi…; fotografi e giornalisti all’opera per catturare immagini e scoop da pubblicare su riviste e album di ricordi; tipografie che lavorano a pieno ritmo per stampare locandine, manifesti, editti….E ben venga tutto questo se può aiutare in qualche modo e in minima parte, il rilancio di un’economia provata ormai da anni. Un grazie particolare a tutto il personale che si occupa di ripulire la città in tempi records e alle forze dell’ordine che mantengono alta la guardia, al fine di evitare episodi spiacevoli di schiamazzi, disturbi alla quiete pubblica e micro criminalità.

La battaglia delle arance per il 2015 si svolgerà il 17 febbraio alle ore 14 , ma fitto é il calendario presentato, che potete trovare sul giornale o sul sito stesso del carnevale. Mi raccomando se non ci siete mai stati, dovete assolutamente partecipare almeno una volta, non dimenticate però di indossare il berretto frigio, o qualcosa di rosso, per tenervi al riparo dal lancio degli agrumi, pur manifestando il vostro coinvolgimento. Buon divertimento!

 

Franca Furbatto

 

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