Origini canzone “Il silenzio”

Mi hanno girato una mail interessante, e allo stesso tempo commovente. Anche se il 25 Aprile é passato da un po’, la dedico ai nostri caduti e ai caduti di tutti i tempi e di tutte le nazioni.

E’ sempre forte l’emozione nell’ascoltare le note di questa melodia.  Anche se più forti di queste note, risuonano le parole di Papa Francesco  che testimoniano il grido di pace che si alza tra gli uomini semplici, ricchi di saggezza, illuminati della terra ! E’ il grido che dice con forza: vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra società, dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai più la guerra! Mai più la guerra! La pace è un dono troppo prezioso, che deve essere promosso e tutelato, facciamo tutto ciò che possiamo, e ancora di più per scongiurare guerre e tragedie umane. La violenza da sempre chiama violenza.

Lottiamo con forza nel nostro piccolo mondo, per promuovere la pace, educando i nostri figli al rispettodi sé stessi, della terra, degli altri, anche se portatori di opinioni diverse dalle nostre. Dobbiamo imparare a dialogare, a sentire le ragioni dell’altro, a confrontarci, a crescere, ad allargare i nostri orizzonti , imparando così a diventare cittadini del mondo.   E anche se a volte ci tocca fare un passo indietro, non dobbiamo sentirci sminuiti, la vera forza deriva proprio dal saper perdonare oggi, per costruire qualcosa di grande domani insieme.

Franca Furbatto

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2 Commenti a “Origini canzone “Il silenzio””

  1. Daniela B. scrive:

    Cara Franca,
    questo tuo articolo non è solo bello ( generico) è “struggente”. Mi rammarico solo del fatto che pochi o nessuno commentino pezzi di questo tipo. Complice l’età, mi sono commossa e mi ritrovo l’occhio umido e i polpastrelli ancora un po’ tremanti. Dovrei a mia volta scrivere un articolo per commentare questo. Sono dell’idea, ovviamente, che si deve tentare sempre il tutto per tutto per evitare i conflitti, ma l’esperienza di vita, ahimè, mi mette sempre più di fronte a persone la cui grettezza è impossibile superare. Madri che conoscono e trasmettono solo valori materiali, il divertimento, l’abbigliamento firmato, il disprezzo di chi nella vita è stato meno fortunato. Non sanno nemmeno cosa sia la compassione, nel loro vocabolario non esiste questa parola. Per contro e per fortuna, molto raramente purtroppo,si viene a conoscenza di gesti eroici di fronte ai quali il cuore si apre e la mente gioisce. Brava. complimenti continua con le tue ricerche.

  2. Daniela B. scrive:

    Qualcuno ha raccolto la mia lamentela ed ecco un altro commento.

    Molto interessante conoscere l’origine del “silenzio fuori ordinanza”.

    Per coloro che in gioventù hanno prestato il servizio militare, queste note così struggenti rappresentavano un’ alternativa al “ silenzio di ordinanza” che tutte le sere , per consuetudine, ci veniva propinato nelle caserme.

    Quando il silenzio fuori ordinanza veniva suonato, in circostanze particolarmente importanti, dai trombettieri di leva, non era mai privo di stonature. Ma ciononostante ti sentivi vibrare l’anima al suono di quelle note, il pensiero di casa e dei propri cari gonfiava il cuore di nostalgia. Noi ragazzi di vent’anni ci facevamo seri, ascoltando in religioso silenzio.

    Certo noi eravamo militari in pace, l’ unico rischio che potevamo correre era quello di cadere dalle brande o, al massimo, qualche escoriazione durante le esercitazioni militari.

    Ancor più triste era quando veniva suonato alle cerimonie funebri (poche per fortuna) dove noi militari presenziavamo come picchetto d’onore (ci davano persino i guanti bianchi) e al termine si faceva il presentat-arm con tanto di baionetta in canna (sperando che non ti cadesse per l’emozione)

    Ancora oggi mi commuovo nel sentire questo pezzo e ritorna la nostalgia per le cose lontane….quei tempi!

    Michele V.

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