da “Il manoscritto ritrovato ad Accra” di Paulo Coelho

14 luglio 1099. Mentre Gerusalemme si prepara all’invasione dei crociati, un uomo greco, conosciuto come Il Copto, raccoglie tutti gli abitanti della città, giovani e vecchi, donne e bambini, nella piazza dove Pilato aveva consegnato Gesù alla sua fine. La folla è formata da cristiani, ebrei e mussulmani, e tutti si radunano in attesa di un discorso che li prepari per la battaglia imminente, ma non è di questo che parla loro il Copto: il vecchio saggio, infatti, li invita a rivolgere la loro attenzione agli insegnamenti che provengono dalla vita di tutti i giorni, dalle sfide e dalle difficoltà che si devono affrontare. Secondo il Copto, la vera saggezza viene dall’amore, dalle perdite sofferte, dai momenti di crisi come da quelli di gloria, e dalla coesistenza quotidiana con l’ineluttabilità della morte. Il manoscritto ritrovato ad Accra è un invito a riflettere sui nostri princìpi e sulla nostra umanità; è un inno alla vita, al cogliere l’attimo presente contro la morte dell’anima.

Vorrei condividere con Voi il capitolo sulla ” Lealtà ” da “ Il manoscritto ritrovato ad Accra” – Paulo Coelho,  invitandoVi a leggere il libro con gli occhi dei  nostri giorni, scoprendo l’ attualità e la modernità di certi argomenti e l’universalità di valori e sentimenti, preziosi compagni di tutti i tempi. Per certi versi, il libro, ricorda “Il Profeta” di Gibran Kalhil, pur trattando altri temi altrettanto universali. Buona lettura!

–   Un uomo che cercava freneticamente di annotare tutte le parole del saggio nato ad Atene ha sollevato il capo, rivelando uno sguardo da trance. La piazza, i volti esausti, i religiosi che ascoltavano in silenzio… Tutto sembrava appartenere a una visione onirica. Nel tentativo di convincersi che quella scena era reale, chiese: “ Cos’è la lealtà?” Il Copto rispose: “La lealtà può essere paragonata a un negozio dove si vendono vasi di porcellana pregiatissimi, la cui chiave è stata consegnata dall’ Amore.

La bellezza di quei vasi risiede anche nella loro unicità. Sono diversi come gli uomini, come le gocce di pioggia, o come le rocce incastonate nelle montagne.

Può accadere che, per un’ingiuria del tempo o per un improvviso cedimento, alcune mensole crollino. E allora il proprietario del negozio si dice:” Per anni, ho investito tempo, amore ed energie in questa impresa, ma ora i vasi mi hanno tradito, e si sono fracassati sul pavimento”.

Decide di vendere la bottega e partire. Diventa un solitario, carico di amarezze: pensa che non potrà fidarsi più di niente e di nessuno.

“Di certo, appartiene all’eventualità dell’esistenza che alcuni vasi possano andare in frantumi, distruggendo una sorte di implicito patto di lealtà con il prossimo. In tal caso, è meglio spazzare i cocci e gettarli nei rifiuti, perché ciò che si è rotto non tornerà integro.

In altre occasioni può succedere che le mensole si schiantino per cause incontrollabili: un terremoto, l’irruzione di un manipolo di guardie, la disattenzione di un cliente spaesato.

In quel momento, le persone presenti nel negozio si incolpano vicendevolmente per il disastro. Tutti strillano:” Era un danno prevedibile, oppure:” Se fossi stato il bottegaio, una simile situazione non si sarebbe mai verificata!”

“Niente di più falso! Ogni essere umano è prigioniero delle sabbie del tempo, e taluni eventi si sottraggono al suo controllo”.

“Dopo qualche tempo, le mensole vengono ripristinate”.

“Altri vasi le occupano, rendendosi visibili al mondo. Consapevole della caducità delle cose, il nuovo proprietario del negozio considera:” Un incidente si è trasformato in un’opportunità, e io ne ho approfittato. Mi trovo nella condizione di beneficiare di meraviglie delle quali non sospettavo nemmeno l’esistenza”.

La bellezza di una bottega di vasi di porcellana é affidata alla singolarità di ogni manufatto. Allorché vengono esposti uno accanto all’altro, ciascuno rivela una propria armonia ed esterna le fatiche del vasaio e l’ arte di chi l’ha dipinto.

“Nessuno di essi, però, potrà dire:” Qualora non mi venga assegnata una collocazione prestigiosa, lascerò questa mensola”. Infatti, se cercherà di passare all’azione, si trasformerà in un cumulo di cocci senza valore.

“È qualcosa che riguarda i vasi, ma anche gli uomini e le donne. E i popoli, e le navi, e gli alberi e le stelle”.

“ Allorché arriveremo a comprendere tutto questo, al calar della sera potremmo tranquillamente sedersi accanto al nostro vicino, per ascoltare le sue parole e replicare con quelle frasi che spera di sentire. Di certo, nessuno cercherà di imporre le proprie idee all’altro”.

“Al di là delle montagne che dividono i popoli, al di là delle dimensioni che separano i corpi, esiste la comunità degli spiriti, alla quale tutti noi apparteniamo. Non esistono cammini ridondanti di parole inutili, laggiù, ma i viali che uniscono ciò che è distante, strade mentali che, di tanto in tanto, devono essere riparate per via dei danni causati dal tempo”.

“In quel mondo, l’amante che ritorna dall’amato non verrà mai guardato con diffidenza, giacché i suoi passi saranno guidati dalla lealtà e l’uomo che fino a ieri, era considerato un nemico, ritroverà l’amicizia più sincera, poiché la guerra è finita e la vita continua”.

“E il figlio perduto ritornerà sempre, arricchito dalle esperienze vissute lungo la strada. Il padre lo accoglierà felice e ordinerà ai servitori:” Vestitelo dell’abito più bello, infilategli un anello prezioso al dito e morbidi sandali ai piedi. Perché il mio figliolo era morto, e ora di nuovo vivo; si era smarrito, e l’ho ritrovato”.

Franca.S.Sepolcro

4 Commenti a “da “Il manoscritto ritrovato ad Accra” di Paulo Coelho”

  1. Luca Mana scrive:

    Considero “Il Manoscritto ritrovato ad Accra” un raro estratto di saggezza e filosofia unito ad uno stile narrativo facile e senza fronzoli. Consiglio caldamente a tutti pure il breve video ufficiale di presentazione del libro, un condensato dei contenuti più importanti con una grafica davvero accattivante:

    http://www.youtube.com/watch?v=jvjmrf4tSXc&feature=youtu.be

  2. franca scrive:

    Grazie per la segnalazione, ho visto volentieri il video, simpatico e diretto, realizzato con persone vere!!!

  3. Daniela B. scrive:

    Cara Franca,
    un vero trattato di filosofia questo articolo.
    Certo la saggezza profonda del Copto è difficile da commentare per me comune mortale, posso solo dirti che l’ho letto con interesse e ritengo possa servire ad alimentare la fiammella di speranza che c’è in ognuno di noi: “Al di là delle dimensioni che separano i corpi, esiste la comunità degli spiriti. Laggiù esistono i viali che uniscono ciò che è distante.
    Un invito alla riflessione!

  4. Margherita Bigano scrive:

    Anch’io ho letto il libro e Vi devo dire che in certi punti oltre a farmi riflettere mi ha commossa.
    Sono tante le cose descritte di cui ci dovremmo ricordare e mettere in pratica più spesso !!!………….

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