Pamparato

Vi ricordate l’incontro che abbiamo avuto con la guida locale? Ebbene ci ha indicato la strada per Pamparato.

Stemma di PamparatoL’etimologia del nome riporta alla leggenda, ripresa anche dall’effige sullo stemma comunale, secondo cui gli abitanti di Mongiardino (vecchio nome di Pamparato), assediati nell’antico Castelluccio, sconfissero i nemici con uno stratagemma. Liberarono un cane al quale era stato dato un pane facendo così credere agli assedianti di disporre ancora di viveri in tale abbondanza da sfamare addirittura gli animali. Gli avversari, togliendo scoraggiati l’assedio, esclamarono “Habent panem paratum!” Di qui il nome di Pamparato.

La sede del MunicipioUn antico insediamento romano sul territorio pamparatese è suffragato dal ritrovamento di alcune lapidi riportanti antiche inscrizioni, ma la prima testimonianza di confini territoriali risale al 911. Successivamente Pamparato fu dilaniato dalle scorrerie saracene, delle quali si trovano tracce nelle leggende locali ed in alcuni termini dialettali.

Come per molti territori italiani, anche Pamparato passò di mano in mano tra dinastie, sia italiane sia straniere, e vescovadi. La sua posizione sulla via di comunicazione fra il Piemonte e l’entroterra ligure gli valse una certa importanza e prosperità economica. Del Castelluccio non restano che pochi ruderi su un’altura, mentre è in ottimo stato di conservazione ed adibito a palazzo municipale il castello “Cordero di Montezemolo” (XVII secolo).

La Parrocchiale e a destra San BernardoSu un altro poggio, proprio di fronte al Castello, sorge la Parrocchiale: i due edifici sembrano guardarsi, quasi controllarsi reciprocamente: il potere politico sembra volere vigilare su quello religioso e viceversa. Questa è una situazione che riscontriamo in molti dei nostri territori e dimostra quanto sia stato influente nella nostra storia il potere temporale dei Vescovi locali.

La parrocchiale è dedicata a San Biagio e fu edificata su disegno di Giovenale Boetto intorno al 1650 e la vicina cappella di San Bernardo conserva affreschi risalenti al 1400.

Pamparato ha due frazioni, Serra e Valcasotto.

A Serra è visitabile il “Museo degli Usi e dei Costumi della gente di montagna”, che raccoglie gli strumenti di lavoro della vita di un tempo e li ripropone in suggestive ambientazioni.

Castello Reale (tratto da Internet)Valcasotto è rinomata soprattutto per la produzione e vendita del formaggio tipico (nel Centro Stagionatura Valcasotto) e delle paste di meliga. Dalla sua parrocchiale, dedicata a San Ludovico, proseguendo si raggiunge il Castello Reale di Valcasotto, costruito sulla preesistente Certosa benedettina risalente al XII secolo. Purtroppo, per il momento, il Castello non è visitabile in quanto ci sono lavori in corso per la sua ristrutturazione. Fu acquistato da Carlo Alberto che diede inizio ai lavori di rifacimento, tuttavia a goderne i benefici fu Vittorio Emanuele II che ne fece residenza per le sue battute di caccia.

Merita ricordare che questo castello ebbe anche una parte significativa nel Risorgimento italiano. Maria Clotilde, all’età di quindici anni, ricevette proprio qui la notizia che, per ragion di Stato, sarebbe andata in sposa a Gerolamo Bonaparte, cugino di Napoleone III°, e questo dietro la regia di Cavour. A ricordo, cent’anni dopo l’Unità d’Italia, il comune di Garessio pose all’ingresso una targa commemorativa dell’avvenimento che recita:

IN QUESTO ANTICO CASTELLO
MILLENARIO CONVENTO CERTOSINO
NELLA GENTILEZZA DEI SUOI 15 ANNI
LA PRINCIPESSA MARIA CLOTILDE DI SAVOIA
SI DISPOSE AL COSCIENTE SACRIFICIO DI SE STESSA
A VANTAGGIO DEL PROPRIO PAESE PER L’AVVENIRE
DELL’ITALIA LIBERA UNITA INDIPENDENTE

Monumento ai Caduti della ValcasottoNelle immediate adiacenze del Castello sono ricordate le battaglie di Val Casotto tra le formazioni partigiane cuneesi e le truppe tedesche. Rientra nell’ambito del progetto “I sentieri della libertà”, iniziativa con la quale la Provincia di Cuneo e l’Istituto Storico della Resistenza (in collaborazione con la Comunità Montana per il territorio delle valli Monregalesi) hanno voluto conservare memoria e valorizzare i luoghi interessati dalle lotte partigiane.

Valcasotto e Pamparato sono “luoghi della memoria” a testimonianza e ricordo dei cruenti scontri che qui ebbero luogo nella primavera del 1944.

Marina

2 Commenti a “Pamparato”

  1. franca scrive:

    Sempre in giro “i giovanotti”, bravissimi, fa sempre piacere apprendere conoscenze relative al territorio attraverso i vostri dettagliati diari di viaggio. Grazie!

  2. Daniela B. scrive:

    E’ ammirabile la tecnica di approfondimento che utilizzi per conoscere i posti che visiti.
    Dimostra che tutti i i luoghi hanno una storia da raccontare. Certo se si attaversano superficialmente possono magari incuriosire per i loro nomi a volte singolari( come Pamparato ad esempio) e niente più. Complimenti Marina, attraverso i tuoi viaggi così ben descritti, permetti anche a noi di scoprire territori che altrimenti ci passerebbero inosservati. Grazie!

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