LA CANAVE-SANA La nostra metropolitana

Di recente utilizzando la Canavesana per recarmi a Torino, mi sono soffermata sull’importanza che questa ha avuto nella vita di molti Volpianesi, me compresa.

Si diventa pendolari per scelta o perché obbligati già a 14 anni per andare a scuola, poi  per recarsi  al lavoro e così fino alla pensione.

Un mondo di persone, nel prendere la Canavesana , ripete inconsapevolmente gli stessi rituali tutti i giorni: quelli che arrivano trafelati perché in ritardo e arriveranno sempre sul filo di lana; quelli che sul treno sono sempre spaesati e fanno finta di dormire perché non sanno dove posare gli occhi; quelli che dormono davvero e russano sonoramente infischiandosene; quelli allegri sempre; quelli musoni sempre; quelli  senza biglietto che quando arriva il controllore si chiudono nella toilette ma quello li aspetta fuori e li cucca; quelli che si fanno gli affari loro; quelli che si fanno gli affari degli altri.

E così giorno dopo giorno la Canavesana è diventata un’amica fedele, a volte un pò pigra, che ci ha accompagnati dalla giovinezza alla vecchiaia, ci ha visti crescere, ha sentito e condiviso i nostri stati d’animo attraverso le stagioni della vita.  Non ci crederete ma quello che rende più interessante la nostra amica Canavesana è che potrebbe diventare  la “pietra miliare” del cambiamento. Sembra un’esagerazione?  Non proprio!   Ecco quello che mi ha raccontato un volpianese :

Verso la fine degli anni ’80, con altri managers, mi sono recato in Giappone per studiare sul posto quale fosse la strategia usata dai Giapponesi che li stava facendo diventare primi nel mondo sbaragliando la concorrenza mondiale. Per spostarci da una città all’altra e visitare i diversi stabilimenti, utilizzavamo quasi sempre il treno. Ricordo che un giorno guardai istintivamente l’orologio per verificare la partenza del treno e un mio collega mi disse: Non è il treno in ritardo è il tuo orologio che non funziona: – Aveva ragione – funzionava tutto a meraviglia: i rifornimenti erano sequenziali, i magazzini non esistevano: la precisione era la caratteristica principale. “

Oggi utilizzando la  Canavesana  ho avuto una piacevole sorpresa: anch’io a Volpiano quando salgo su quel treno posso sincronizzare l’orologio: i vagoni sono puliti e le persone prevalentemente ordinate e non rumorose. Può essere un buon viatico verso quella che è la competitività globale, non più ritardi, non più perdite di tempo e quindi di denaro. Complimenti a GTT e ai ragazzi educati”

Daniela Boscarato

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2 Commenti a “LA CANAVE-SANA La nostra metropolitana”

  1. Margherita Bigano scrive:

    Nel corso del mio periodo lavorativo non ho avuto bisogno della Canavesana, ma adesso di tanto in tanto la uso per andare in centro a Torino e mi piace tantissimo, in poco tempo si arriva alla meta senza doversi preoccupare di semafori, precedenze, parcheggi ecc… inoltre
    comodamente seduti si può ammirare il paesaggio, leggere o fare conversazione.
    Speriamo che aumentino ancora di più le corse, ( adesso mi risulta che qualche fascia oraria sia un po’ carente) magari vengono invogliatii i pendolari e tutte le persone che dovendo recarsi in città solitamente prendono la macchina.
    Poi se verrà fatta la nuova stazione, sì che avremo un servizio completo!!

    MarBi

  2. gaspara scrive:

    Io ho usato la canavesana in due periodi della mia vita lavorativa, all’inizio quando andavo alle Molinette e poi alla fine, quando lavoravo in biblioteca a Settimo. E davvero, dopo tanti anni in macchina con l’ansia per la nebbia o la neve e la macchina bollente d’estate per me è stato un bel sollievo. Bisogna dire che non sempre è come descritta da Daniela, soprattutto i ragazzi non sono sempre così educati. Purtroppo spesso sono assolutamente il contrario specie quando sono in banda. Quello che mi piace del treno è che si incontra quasi sempre qualcuno con cui chiaccherare invece di starsene soli chiusi nella propria scatola di latta.

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