Archivio della Categoria 'Opinioni'

Asfalto in Vauda? No, grazie

sabato 6 novembre 2010

L’ultima cosa di cui la Vauda ha bisogno è un nastro d’asfalto.

Una leggenda dell’isola greca di Limnos racconta che esiste, al di là di tutti i rumori che corrono per il mondo, anche un suono di sottofondo, continuo e basso. Tale canto, soffuso e ininterrotto, viene chiamato il “suono del mondo”: oggi la scienza ci ha dato conferma della veridicità di questa leggenda.

E’ probabile che anche “il suono del mondo” per poter risuonare e rendere sempre più bella la nostra terra debba essere liberato dalle brutture: inquinamento, baccano, lordura, mancanza di buon senso da parte dei suoi abitanti.

Fortunatamente gli utenti del nostro patrimonio boschivo, si sa, non sono gli automobilisti bensì le persone che nutrono rispetto per la natura, con la sua fauna e flora. Camminare sui sentieri della Vauda significa, a seconda delle stagioni, godere dei profumi delle varie piante che la popolano, dei fruscii degli animali che la vivono e dal cinguettio degli uccelli che ancora la sorvolano o vi nidificano, apprezzarne gli scorci suggestivi che ci regala l’inverno, quando regna un silenzio magico, quasi irreale.

Camminare sui sentieri della Vauda significa appoggiare i piedi sulla terra, a volte accidentata, con la sua polvere d’estate e il suo ghiaccio d’inverno; tuttavia proprio questo è il suo fascino. L’arte del passeggiare, perché di arte si tratta, ti regala non soltanto un buon esercizio fisico, ti consente di fare di più. Puoi infatti attingere dalla riserva dei tuoi pensieri, recuperando tutto ciò che ti è passato per la mente durante la giornata e che si è perso soffocato da incombenze e affanni. Di questi tempi il messaggio è fin troppo chiaro: occorre fermarsi ad ascoltare ciò che il mondo tenta di dirci da sempre attraverso il suo suono.

Il nostro polmone verde mi sembra il luogo deputato per farlo.Una passeggiata pomeridiana

“EL GA EL SUV”

martedì 2 novembre 2010

Noto un altro tratto che accumuna questo luogo:  le macchine qui sono tutte lucide e costose. Le carrozzerie lavate da poco, le portiere non hanno graffi e gli specchietti sono perfetti. Risplende sul parabrezza quel tipo di benessere che è il controcampo della sicurezza…” Da  – una cartolina da Volpiano – di Federica Manzon.

Si vedono arrivare sulle grandi macchine, con lamiera che manda bagliori nel sole (anche quando piove). Dentro c’è LEI: bella, giovane, arrapata. Qualche volta c’è  LUI, con il vestito griffato. Tutti e due nascosti dalle lenti scure degli occhiali da sole (anche quando piove).

Si fermano in seconda, terza fila, bloccano il traffico (loro possono). Non imprecano mai (anche quando piove). La sosta è breve: il tempo sufficiente a far scendere il pargolo e la pargola (normalmente biondo/a anche quando piove).  Poi ripartono sgommando e girando lo sguardo per riceverne ammirazione e consenso.

Siamo a Volpiano, siamo davanti alle scuole elementari e medie. Il rituale si ripete tutti i giorni ma i veri protagonisti sono loro. I SUV. Eh si! Il volpianese “el ga el SUV“.  Come nella vita di successo ha la doppia trazione sempre inserita! Il SUV è bello, grande, splendente (anche quando piove), non è  economo, non è made in Italy. è LUI il vincente, è LUI il futuro! “Noi speriamo che la crisi continui”

Daniela Boscarato

please install flash

La fine è il mio inizio – Tiziano Terzani edito Longanesi

giovedì 21 ottobre 2010

Ho appena finito di leggere La fine è il mio inizio di Tiziano Terzani, devo proprio dire gustandolo e godendomelo. Avevo letto tempo fa Lettere contro la guerra, ma forse per il momento in cui ti trovi o forse l’attenzione verso altro, non ero rimasta particolarmente colpita; invece ho gradito molto questo libro, che se vuoi é il testamento intellettuale e spirituale della sua vita al figlio.

Lo scrittore si e’ ammalato di cancro e se ne va velocemente nel 2004 a Orsigna, la terra che l’aveva accolto bambino, nei mesi estivi, libero si scorazzare sulle colline toscane e libero dal serrato controllo della madre.
E così cerca di affrontare con il figlio argomenti che tutti noi che ci siamo posti nel corso della vita: chi siamo, il senso della vita, il destino, dove andiamo, il perché della morte, l’aldilà…..

Terzani, giornalista, corrispondente per un giornale tedesco è testimone oculare di tanti avvenimenti importanti che hanno fatto la storia: la guerra in Vietnam, la caduta di Saigon, la guerra in Cambogia, il Tibet, la Cina e la sua civiltà, la Russia e la caduta del comunismo, le isole Curili, l’India e in questo libro ripercorre le sue esperienze, che non erano solo l’intervista con i Grandi, ma la vita vissuta con la gente comune, in modo da entrare a far parte del mondo che lo ospitava e sul quale voleva e doveva scrivere.
Sempre attento e con sguardo disincantato rivive la sua vita attraverso i suoi viaggi alla ricerca della verità, attraverso le persone che ha incontrato, i luoghi carichi di storia che ha visitato e che lo hanno portato a trovare l’Uomo, se stesso.

Profondamente sereno nell’accettare la sua malattia e la sua consapevole fine, lascia a suo figlio e a tutti noi alcuni insegnamenti fondamentali: la libertà nell’agire senza costrizioni e vincoli; l’amore per il suo lavoro fatto di iniziativa, di ricerca, di capacità di relazionarsi; la lettura della storia con coraggio e senso critico; il distaccamento dalle cose terrene; la ricerca di se stesso.

Mi piacerebbe sentire dei Vostri pareri, se avete letto il libro, se condividete le mie sensazioni o se la pensate diversamente.

Aggiungo che nelle prime pagine, l’autore mi risultava spocchioso e così il suo modo di raccontare gli avvenimenti. Inoltre era così facile per lui tradurre in realtà tutto quello che desiderava, che quasi mi faceva rabbia pensare alle difficoltà nostre, ma soprattutto dei nostri ragazzi oggi per inserirsi nel mondo del lavoro, nonostante possiedono qualità, flessibilità e spirito di adattamento.

Certo quelli erano altri tempi, Tiziano Terzani è nato nel 1938, laureato alla Normale di Pisa in giurisprudenza, probabilmente allora era più facile, inoltre lui possedeva una grande personalità e sicuramente una grossissima dose di fortuna. Comunque strada facendo mi è piaciuto e alla fine ho apprezzato il suo libro, sarà uno di quelli che comprerò per rileggerlo nei passi che più ho gradito. Sono un’assidua frequentatrice di biblioteche, ma compro solo libri  mirati, che mi hanno lasciato un segno e questo è uno di quelli.

Franca

AUTUNNO

lunedì 27 settembre 2010

AUTUNNO

Sono più miti le mattine,

e più scure diventano le noci

E le bacche hanno un viso più rotondo,

La rosa non è più nella città.

L’acero indossa una sciarpa più gaia,

E la campagna una gonna scarlatta,

Ed anch’io per non essere antiquata,

Mi metterò un gioiello.

Emily Dickinson

Osservo un piccolo ragno che tenta in tutti i modi di entrare in casa.   L’estate è finita, inizia l’autunno, le temperature mattutine si sono abbassate e il regno animale cerca rifugio per l’inverno.

Anche l’uomo conserva ancora questo istinto e, pur vivendo circondato da mille comodità, chi dispone di un orto inizia ad accumulare riserve  di ortaggi.

Ed è curioso vedere come ortolani dilettanti si cimentino con passione e creatività per confezionare collane di aglio,  corone di peperoncini  che poi appendono fuori dall’uscio per tenere distanti vampiri e malasorte , e poi zucche dalle forme più strane e spettacolari che saranno utilizzate per organizzare una festa di Halloween di tutto punto .        E ancora mazzi di cipolle dai colori più svariati che appesi negli angoli giusti danno un tocco di arte rustica.

Spesso capita che le confezioni siano talmente artistiche che in primavera le ritrovi integre a voler quasi confermare il  concetto che il superfluo è il prodotto mentre l’arte e l’innovazione sono l’interesse.

P.S  L’età consente di poter scrivere, alla fine, cose barbose. ( da ‘’Cattivi Pensieri’’ di P.Valéry)

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150 anni unità d’italia

lunedì 20 settembre 2010

2011 data importante per l’Italia.

Ero una ragazzina nel 1961 quando venne celebrato il primo centenario.

Mi ricordo ancora con un brivido l’atmosfera di festa che si respirava all’ora e l’impegno profuso nelle scuole, e non solo, per ricordare e festeggiare l’evento.

Mi fanno molto pena i politici di oggi al governo che, oltre ad essere completamente ignoranti in materia,  invece di fare un salto di qualità cercando di informarsi ed imparare (cosa lodevole a qualsiasi età e posizione sociale) preferiscono ignorare  o “dimenticare” l’avvenimento.

Mi viene da dire “Povera Italia” e sperando che lo spirito nazionale possa risorgere “Viva l’Italia!”

Daniela Silvestri

 

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I nostri amici a quattrozampe

lunedì 7 giugno 2010

bologneseQuesta è una foto che ritrae sia il mio Artù che la mia Alice da cucciolotti.

Due teneri batuffoli di un amore infinito che purtroppo non sono più con me.

Alice era più pigra non amava molto camminare, ma Artù veniva sempre con me a fare commissioni in Paese e gli avevo insegnato con le parole “non è permesso” che durante il nostro giro per le vie cittadine non si doveva pisciottare ne altro.

Odio sentire tutte le invettive contro i cani ed il gioire al fatto che i cani non possono andare ne qui ne la.

Allora quando si fa un parco, per piccolo o grande che sia ci dovrebbe sempre essere un area dedicata ai bimbi ed un’area dedicata ai cani.

Inoltre, non prendetevela con i cani ma eventualmente con i padroni dei cani che, scusatemi il bisticcio di parole,  sono veramente dei cani!

Subprime, hedge fund, crack e……… sigrin’te nen. Generazioni a confronto!

lunedì 31 maggio 2010

Non se ne può più, è una continua tempesta mediatica. Se accendi il TG il conduttore con faccia di circostanza e tono melodrammatico ti ripete per l’ennesima volta che c’è stato un pesante TONFO in borsa; ti riprometti che, da domani, si inizierà a tirare la cinghia e la prima cosa da fare è correre in banca a vendere le azioni anche se non hai mai posseduto un’azione in vita tua. (ma questo è irrilevante).

Ormai la crisi dei mercati finanziari ci perseguita ed è oggetto di conversazione a tutti i livelli. La finanza è gestita in realtà da pochi ma astuti squali, una sorta di di Robin Hood al contrario, in grado di mettere in ginocchio l’intero pianeta. Una vera spada di Damocle sulla testa dei più deboli

Tutt’altro che trascurabili sono poi le truffe telematiche (giusto per rilassarsi un attimo).
Hackers sempre più subdoli ed insidiosi pronti all’attacco.

Eppure a Volpiano soltanto una generazione fa, quando i soldi si mettevano sotto il materasso ed erano al sicuro, la sola stretta di mano era più efficace di un atto notarile…

ITE MISSA EST

stretta_di_mano

Ore 11 della domenica uscita da Messa Granda.
Gli uomini indossavano rigorosamente la vestimenta, magari un po’ lisa ma completa di curpat e dell’immancabile cappello. L’insieme dava loro un senso di autorevolezza ed eleganza magari lievemente compassata, e di quegli uomini, lo zoccolo duro della Volpiano di allora, si coglieva la rigorosità, la tenacia, la serietà che immediatamente incutevano rispetto e soggezione.

Per caso ebbi la fortuna di assistere ad una trattativa in corso tra mio suocero ed un commerciante.
Poche parole sommesse, sotto l’ala del mercato, ed infine una stretta di mano e l’accordo fu chiuso. Al mio stupore la spiegazione fu la seguente: “SIGRIN’TE NEN A VURPIAN A VA BIN PAREI”. La trattativa terminò con un saluto che ancora oggi è praticato da alcuni volpianesi autentici. il solo capo che si alza e niente più.

Sicuramente gli strumenti tecnologici sono migliorati e ne siamo tutti entusiasti ma “dell’uomo oggigiorno possiamo dire che conosce tutti i prezzi ma nessun valore” (O.Wilde)

Daniela Boscarato


COMPLIMENTI…. COMPLIMENTI !!!!

lunedì 24 maggio 2010

Volevo complimentarmi con DanielaB., Daniela S. e Marina, ” le tre  nuove volpachiotte”  che per la prima volta hanno scritto un articolo sul blog.

BREVE!!  CONTINUATE COSI’

MarBi

VOLPIANO: nuovo look

giovedì 20 maggio 2010

Avete notato che Volpiano  sta cambiando faccia?

Infatti qualche giorno fa, con grande sorpresa  si è cominciato a  vedere  nuove aiuole con fiori e piantine, angoli grigi  diventati improvvisamente   colorati e variopinti.  Tutto questo mi ha fatto immensamente piacere perchè  dà un senso più curato e allegro al nostro paese. Adesso non resta che sperare   nella buona volontà  di qualche  residente  vicino ( se queste creature viventi avranno bisogno di un po’ di acqua) e  poi che  nessuno  le danneggi o le estirpino come  hanno già cominciato  a fare sulla piazza del Comune.

Un po’ di pulizia in più  per le strade e  qualche scritta in meno   sui muri sarebbe  poi un’altra meraviglia per i nostri occhi!!!

Cosa ne pensate ?

MarBi

EUROPA 1945

venerdì 23 aprile 2010

Attraverso alcuni ricordi di mio padre voglio raccontare un pochino questa nostra Europa di tanti anni fà.
Lavorare 12_14 ore al gioro per i tedeschi in cambio di un etto di pane e un pò di brodaglia di rape, “al giorno”.
Strisciare sotto i reticolati di notte, per raccogliere qualche buccia di patata scartata dalla cucina, e nel farlo sentire il fischio di una pallottola girarti il berretto.
Vedere tanti compagni ammalarsi e poi sparire, altri finire sotto le bombe alleate.
Dopo la liberazione da parte dei russi macerie e desolazione nelle città tedesche.
Le donne per le strade chiedevano cibo, suscitando pietà anche in chi era stato loro prigioniero.
Quando ero piccola ho sentito più volte mio padre dire: spero  di non vedere mai più la faccia di un tedesco. Ma molti anni dopo, un collega tedesco di mio marito è stato ospite da noi.
L’incontro con mio padre è stato inevitabile e molto commovente. Entrambi stringendosi la mano hanno detto che  mai più deve ripetersi quanto avvenuto.
Sono passati 65 anni ed in questo tempo si è lavorato molto per costruire un’Europa unita in pace. Sicuramente molto resta da fare, ed io sono convinta che questo sia il modo migliore di onorare tutte le vittime e le persone che hanno sofferto tanto.
Attraverso i loro sacrifici e le loro volontà l’Europa è risorta dalle sue ceneri trovando la via dell’unità e della pace.

Piera